(da “Rassegna” – anno XXI – n. 1 Gennaio 1999)
Una A.N.R.P. più forte, unita nelle idee, nei principi, nelle azioni future, nel progetto.
Questo è il messaggio che scaturisce dalla manifestazione ideata, promossa e realizzata dall’Associazione a Roma il 10 gennaio 1999, dal nome: “costruiamo insieme la bandiera più lunga del mondo”.
Con questa manifestazione l’A.N.R.P. ha voluto, come più volte affermato, far veicolare fisicamente ed in modo innovativo il “Tricolore” tra la gente. Rendendo vivo e vitale il “Vessillo” che può e deve conservare e tutelare immutata l’identità degli italiani nel mondo.
Con il dispiegamento della gigantesca bandiera, sorretta da tremila persone, alla presenza di trentamila spettatori, si è determinata una forza nuova dell’Associazione in grado di poter affrontare gli impegni futuri con rinnovata energia.
Il progetto completo parte dalla ragion d’essere di un’Associazione di “veterani” per giungere ad un nuovo ruolo in grado di guardare in prospettiva, ai problemi ed alle esigenze di una società segnata da profondi e continui cambiamenti anche istituzionali, senza dimenticare i valori originari che quei “veterani” posero a base della sua fondazione oltre cinquant’anni orsono.
Non vogliamo soffermarci sui contenuti della proposta, […], quanto piuttosto sulla filosofia che la sottende. La parola d’ordine è “coinvolgere i più giovani”. Solo attraverso il reale interessamento delle nuove leve nella programmazione, nell’organizzazione e nella gestione dell’A.N.R.P., sarà possibile ottenere quella spinta alla partecipazione attiva, a quel processo di saldatura fra le generazioni, per la costante evoluzione del nostro Paese.
E’ indispensabile, però che sin dal prossimo Congresso l’intera compagine dell’A.N.R.P. si presenti con una scelta unitaria, finalizzando l’attività associativa ad un obiettivo primario: il raggiungimento del “coinvolgimento partecipativo” dei giovani in un rapporto di continuità e di condivisione anche delle responsabilità con le precedenti generazioni. Solo uniti con questo fine strategico, potremo realmente aspirare che la nostra comunità sappia riappropriarsi delle sue radici e riesca, in tal modo, a tutelarsi adeguatamente nei confronti del contingente.
Ciò non deve togliere dal nostro cuore autonomia rispetto a qualsiasi strumentale ingerenza anche partitica, senza con questo volersi alienare dalla politica stessa di cui avvertiamo l’esigenza e con la quale dialoghiamo per dare vita e consistenza ad un progetto al quale abbiamo lavorato tutti all’interno dell’Associazione e nel quale tutti si riconoscono, al di là delle idee politiche di ognuno.
Dopo la prova della manifestazione di Roma, l’A.N.R.P. avanza la proposta di una “INTESA” con le altre associazioni consorelle su questo grande progetto – quello, cioè, di passare dalla “collaborazione” alla vera e propria “partecipazione”, per la realizzazione di progetti unitari nel quadro di un comune sentire.
Su questa linea vogliamo dimostrare ancora l’autonomia delle nostre tesi, la nostra capacità di elaborazione e di coerenza: su questa strada da tempo ci siamo avviati consapevoli che sarà questo il vero patrimonio dell’Associazione che potremo lasciare in eredità ai nostri figli, solo se saremo capaci, tutti insieme, di un costante e responsabile rinnovamento di contenuti e di metodi nelle proposte e nelle idee.
Enzo Orlanducci